lunedì 5 maggio 2008

Analisi e considerazioni pratiche sulla potatura della vigna nuova

Enotria 1 marzo 2005


Prima di parlare di otatura e forme di allevamento delle viti, bisogna considerare esposizione, altezza del vigneto e quindi clima, impasto del terreno e forza delle viti.
L'esposione e l'altezza sono fondamentali per una omogenea e corretta maturazione e per la sanità dell'uva.
Avendo questo, si passa a considerare il terreno e qui non ci vuole molto a capire che è sassoso, con poca terra, ideale per far soffrire la pianta e nel dare il meglio di se nella produzione di poca uva.
Le viti, nella maggior parte dei casi ( tranne quelle rimesse a mano o nel mese di novembre 2002) hanno forza, un buon diametro e robustezza di legno.
A questo punto e ricordando bene che sono i primi due fattori (altezza ed esposizione) ad incidere molto sulla qualità del prodotto, si passa a prendere in considerazione la forma di allevamento più efficace qualitativamente, meno dispendiosa, ora e in futuro e più facilmente gestibile.

Il cordone semplice è sicuramente un sistema valido, sperimentato, efficace, gestibile.
Le viti che abbiamo (sono al terzo anno) sono nella percentuale del 75-80% pronte per questa operazione.
Si tratta di tagliare e accecare quei capi che per posizione o rubustezza, sono lontani e maldisposti per essere distesi lungo il primo filo.
Pensandoci attentamente, un pò per logica, un pò per esperienza, un pò per teorie lontane, in un terreno così sassoso e ostico per la pianta, con crisi idriche d'estate, ha valore anche come si piega la vite, se in salita o in discesa.
In uno stato di sofferenza, con vite piegata in salita, la ciocca più vicina alla pianta avrà un grado zuccherino superiore a quella più lontana.
A tal proposito, ho visionato delle tabelle sulla maturazione delle uve con cordone in salita, lunghi 50 cm e con 4 occhi e con pendenze simili alle nostre, in un vigneto a 15 km da qui.
Fra la ciocca più vicina alla pianta e l'ultima, ci possono essere differenze di 0,4 - 0,6 max 0,8 gradi alcolici, questo nelle annate più critiche (2001 e 2002) omogenei in annate più favorevoli o con differenze irrilevanti dello 0,2.
Quindi a parità di condizioni di terreno, esposizione, prima la logica, poi la visione di alcune tabelle con grado alcolico, mi confermano che in un contesto molto simile al nostro, le viti a cordone girate in discesa, creano: equilibrio di crescita, e omogenea alimentazione linfatica all'uva.
Il cordone tirato in salita invece può essere usato per calmare lapianta in terreni ricchi e grassi, ma nonè proprio il nostro caso.
Nelle annate di pù favorevole maturazione è uguale, sia che le viti siano girate in salita o in discesa, in quelle più difficili il cordone in discesa offre più garanzie di omogeneità in meglio: sempre.


Il doppio cordone bilaterale del Gonzo Giubbini, non mi affacina, perchè quando la posizione, altezza del vigneto ecc, ci sono, unite al fatto di tenere vicine a terra le viti e di conseguenza i grappoli, per garantire la migliore maturazione, perchè bisogna andare a trovare bizzarrie?
E' il corso e ricorso degli eventi atmosferici dell'annata a rendere più o meno valida la qualità del prodotto, un pò meglio se la vigna è usata correttamente.
Ma ci sono altre considerazioni da fare.

La mia preoccupazione era di come impostare le viti per il cordone bilaterale.
E' già difficile trovare l capo delle dimensioni giuste, all'altezza giusta per essere disteso a cordone semplice, figuriamoci trovarne due, all'altezza giusta, delle stesse dimensioni, per fare in modo che un lato più grande abbia maggiore scorrimento di linfa e prevalga sull'altro con conseguente uva buona da una parte e normale dall'altra.
E' un obbiezione importante, ma non smonta l'idea di voler allevare le viti a doppio cordone bilaterale:
Una parte del vigneto può essere impostata così, ma rinunciando alla versione definitiva della pianta per un altro anno.
Bisognerebbe rendere omogeni i lati, quindi bisogna potare le viti lasciando un capo a destra e uno a sinistra con tre occhi, 10 cm circa, n modo che sviluppando si ha omegeneità da ambo i lati e l'anno seguente si può distendere i due cordoni e tagliare a lunghezza voluta o due occhi.

Il beneficio di questa forma di allevamento non è dimostrato sulle uve di qualità per vino.

Ho consultato testi di viticoltua degli anni 70 e 80 e recentissimi, e tutti sono concordi nel dire che quest forma di allevamento non da certezze di risultatimigliori.

Ma questo non mi è bastato, ho visto e conosco molto bene un vigneto a doppio cordone, che si trova accanto ad un vigneto a cordone semplice.
Le uve, o sono uguali analiticamente nei valori (si tratta di varietà merlot e sangiovese) o è leggermente migliore il cordone normale (sempre uve sangiovese e merlot)
E' dimostrato però che il doppio cordone funzionerà meglio di qualunque altro per la produzione di uva da tavola, uva con grandi acini da arricchire, che in condizioni di sfruttamento limitato di una pianta, riempie gli acini di sapori eccellenti.


A questo punto si scende nel terreno pratico economico dei due sistemi, con le due opzioni:

la prima è distendere subito il cordone nel migliore dei modi, con le modalità esposte nella prima parte, con il vantaggio di essere un'operazione semplice, sicura e con risultati certi di qualità ed esborso economico limitato.

La seconda, è aspetare ancora un anno, tagliare la viti per dargli ossibilità di crescere omogenea nei capi che poi si andranno a distendere l'ano seguente.
Qui si ha la non certezza di guadagnare qualitativamente qualcosa sull'uva, ma si hanno due certezze: di rimandare di un anno l'assetto definitivo della vigna e spedere soldi per la potatura corta e selettiva di quest'anno e soldi per la potatura, stralciatura e doppia legatura della vite sul filo di cortina del prossimo anno.

Unito a quest scheda inviata per fax sul cellulare al signor Palle la sera del 2.3.05 e poi per posta prioritaria la mattina sempre del 2.3.05 ho allegato.


1 gelate notturne con temperature di -10 e - 11, grossa paura per gli olivi

2 contattato il gruppo per la potatura che come vuole lei non deve essere la società di servizi, ma solito personale a nero, l'operazione è fattibile, ma non ora, bensì lòa prossima settimana a partire dal 12 o 13 marzo.

3 analisi a laboratorio come concordato, pronte per questa sera

4 domattina Città per contatti vendita vino e visita in negozi e ristoranti dove ho lasciato campioni per degustazioni

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